giovedì 22 dicembre 2011

SARA' IVANO CHE CI GIRA INTORNO...

Milano,Arcimboldi,19.dicembre 011. Fossati si ritira dalle scene e io non l’ho mai visto ed allora prima di pentirmi provo a vederlo.
Mi rendo conto con venti anni di distanza dell’importanza che ha e di quello che ha costruito nella sua carriera.
Il suo universo e la sua poetica è a volte immaginifica ma comunque conserva sempre un contatto con la realtà e i musicisti, quelli che lo accompagnano sono da urlo, veramente da urlo.
L’inizio è spiazzante,: “Viaggiatori d’occidente” e “Ventilazione”, seguiti da “La decadenza”, con un suono teso e compatto.
Nel secondo tempo, quando Fossati presenta la band, e racconta di essersi accorto che il suo palco è diviso in parti, elettrica e acustica e gli elettrici suonano Led Zep, la parte acustica un sano pezzo di musica da camera. Poi chiede al pubblico: io dove devo stare, di qua o di là? Il pubblico tentenna e lui resta al centro. La dimensione rock prende spesso il sopravvento, ma quella più tranquilla c’è, eccome, quando Fossati si siede al piano, magari accompagnato da una chitarra (per una bellissima versione di “Mio fratello che guardi il mondo) o in totale solitudine (per esempio per la incredibile “La costruzione di un amore”.
Anche quando canta i grandi classici lo fa senza enfasi con quel suo modo rigoroso di offrire le canzoni al pubblico . come ne “La musica che gira intorno”, meno urlata del solito nel finale corale. La chiusura è per “Una notte in Italia”.
In conclusione il livello emozionale che si prova è alto e il concerto si regge in piedi così senza fronzoli, senza arzigogoli e io mi chiedo che cosa mi sono perso in tutti questi anni.

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