lunedì 25 giugno 2007

ROLLING LEGENDS


Qual’ è il più grande gruppo rock del mondo? Probabilmente fra quelli in attività i Rolling Stones. Chi riempie gli stadi ad ogni tournee? I Rolling Stones.
Chi ha il palco più spettacolare per ogni tour? Gli Stones of course.
E quindi volevo vederli anch’io gli Stones. E ci sono riuscito.
Nell’estate 1995 mi avviavo alla laurea ma con Francesco, Remo e Paolo decidiamo di partire da Pavia con destinazione Lisbona.
Allo stadio Alvalade ci sono loro. E’ il Woodoo Lounge tour.
Arriviamo in giorni diversi e la gentile Claudia, all’epoca fiancee di Franz, ci ospita nella sua villa con piscina che noi giorno per giorno cerchiamo di svuotare a forza di tuffi a bomba. Da qualche parte esiste una documentazione fotografica del tutto. Meglio non mostrarla. Con Francesco Paolo e Remo gli scherzi erano pesanti e troppo gay style…
Lisbona è una città bellissima con molta storia. E’ un po’ decadente. Il baccalà con la panna è una fucilata al duodeno ma vale la pena di provarlo.
Paolo ci abbandona per il concerto ( a lui non piacciono…) e va a mangiare pesce in un ristorante vicino allo stadio. Noi invece andiamo da Keith.
Keith o Keef è sempre stato il mito di noi tutti. La gente si identifica in Jagger, i rocchettari si identificano in Keith e nel suo stile di vita che tutti vorrebbero aver copiato. Chi ci ha provato però è sempre schiattato.
Grande esperto di droghe, Keef è un nostalgico dell’ancien regime quando cioè l’eroina si sniffava e la coca si fumava e gli spacciatori che ti davano la roba guasta venivano presi letteralmente a calci in culo. Altri tempi. Ora nei ruggenti 90 la nuova zeitgeist impone comportamenti morigerati e quadretti familiari, ma Keef continua di nascosto a danzare con Brown Sugar .
Il palco ci appare maestoso come tutte le produzioni degli Stones. La novità quest’anno è un immensa testa di drago che sorge dal fronte palco e si inerpica per circa trenta metri nel cielo. Non capiamo a che cazzo serva.
Sono eccitato e così noi tutti c’è un gran caldo e siamo davanti al palco. Schiacciati.
Entra Jagger sulle note di Not Fade Away e scoppia la cagnara, tutti si agitano e noi non vediamo niente ma tant’è.
Subito ci appare che Jagger è il capostipite degli animali da palco. Le sue mossette, il mento e il corpo proteso in avanti, le corse gli sfioramenti con Wood (con Keith non si cagano) fanno sembrare la sua altezza ( 1,71) quella di un gigante.
Le donne sono in calore, occhi sognanti lo perforano e lui come un sultano sembra poter scegliere in quella moltitudine la compagnia per una serata.
Il gruppo va, diciamolo, funziona sopratutto la sezione ritmica con l’innesto di Darryl Jones al basso.Un solido musicista che completa perfettamente la precisione di Charlie Watts.Un batterista un uomo e un rigore musicale mai visto in un musicista in tanti anni da guardone. Watts non perde le battute suona impassibile mentre Jagger fa le sceneggiate e Keef col suo modo di suonare sull’orlo del canyon cerca riprodurre le sue movenze da gobbo attorno al manico della Telecaster.
Il concerto è un esperienza polisensoriale di schermi, luci motorizzate che trafiggono la folla ed è oramai un juke box delle canzoni più belle degli Stones. Io preferisco Gimme Shelter bella molto suggestiva con i cori di Lisa Fisher che la arricchiscono e le pennate di Richards che tengono alta l’attenzione.
La canzone è molto bella e il pubblico se la gode quasi in silenzio e verso la fine quando Mick ripete come un mantra GIMME SHELTER GIMME SHELTER la chitarra si intreccia con i cori e noi siamo in orbita.
Arriva la fine del concerto e, naturalmente, Jumping Jack Flash, tiratissima e limpida.
Il drago sputa fuoco dalla bocca ripetutamEnte e sulLe ultime rullate di Watts fuochi d’artificio e razzi tracciano il cielo.
Sudati e contenti e arretti io Remo, Francesco e Paolo (che si è ripreso dalla mangiata di pesce) torniamo alla piscina di Claudia. Per svuotarla.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Confesso a Fabrizio Reznor che ho appena venduto la mia copia di Voodoo Lounge su Ebay.

Era l'unica alternativa al furto delle scatolette nei supermercati.

Non ascoltavo più quell'album. Ti piace?

Ho anche "A Bigger Bang". Quello, no: non lo vendo! Mi piace assaje.

Fabrizio Reznor ha detto...

Bigger Bang è molto bello a parte quel lentaccio che è Streets of Love.
Rain Fall Down e Sweet Neocon sono sue gemme.Gli Stones si dimostrano capaci di creare ancora qualcosa di decente.
da parte mia andrò ad onorarli a Roma il 6 luglio prendendo parte al più grande circo del Rock and Roll che c'è in giro

Anonimo ha detto...

Esatto, velo pietoso per Streets Of Love. Un tempo gli Stones vendevano l'anima al diavolo; ora, beh, hanno cambiato diavolo e hanno scelto quello dei nostri tempi: il telefonino. Anche questo significa modernità.

Complimenti per la trasferta del 6 Luglio.

Nei sotterranei di un forum...gira voce che pochi giorni prima di quella data sarai a Brescia per vedere una giovane promessa dal nome Pietro Gabriele: confermi?

Fabrizio Reznor ha detto...

confermo.
Tony Levin mi aspetta oltre naturalmente a peter che fra l'altro farà The family and the fishing net.
Vero capolavorto di brano costruito unicamente con uno strumento che si chiamava Fairlight CMI.
uno dei primi sitetizzatori seriali (e il più costoso all'epoca)

Anonimo ha detto...

The Family And The Fishing Net, già. Approfittando di un'offerta FNAC di un paio d'anni fa, comprai l'intera discografia rimasterizzata di Peter Gabriel, per cui sono ferratissimo.

Mi spiace - di più - non esserci Lunedì prossimo.

CIAO FABRIZIO!!!