giovedì 7 giugno 2007

PETER GABRIEL 9 MAGGIO 1993 FORUM MILANO



QUI SOPRA IO FRANCESCO E REMO AL CONCERTO DI PETER
Nel 1979 usciva The Wall (il mio incontro con la musica rock),
Ma nel 1983 un signore ce si chiama Peter Gabriel pubblicava un singolo , Shock the Monkey, di un magnetismo terribile. Un loop di sintetizzatori accompagnato da una voce quasi soul ma semi lamentosa. Una canzone sull' eterno controverso rapporto fra uomo e donna.
Gabriel Andrà a Sanremo in quell'anno e con una liana si lancerà sul pubblico schiantandosi poi rovinosamente sul palco. Roba da Gialappas.
Ma nel 1986 esce SO l'album pop perfetto per eccellenza, bello ancora oggi SO è un perfetto mix di musica etnica e arrangiamenti moderni che interpreta lo Zeitgeist.I video di SO hanno fatto scuola e ancora la fanno.
Nel 1993 esce US , per molti la seconda puntata di SO ma con suoni incredibili che rivela al mondo un Gabriel in forma e svela uno deI maggiori batteristi della storia: Manu Katchè.
Finalmente il concerto. Un altro sogno si avvera e io Francesco e Remo partiamo (con la mia Renault 5 bianca).
L'attesa è tanta e al Forum c'è una fila incredibile fuori dai cancelli.
Entriamo.
Ci appare subito il palco di una forma inedita per quel tempo.
Posizionato al centro del forum è composto da un parallelepipedo collegato ad una pedana circolare da una passerella.Tremo.
Ci posizioniamo davanti alla pedana centrale.Lights off. Si parte.E' Talk to Me. Cala il sipario sul parallelepipedo e ci appare una cabina telefonica rossa, di quelle che trovate a Londra dentro c'è lui che canta le prime note e che pian piano esce dalla cabina con la cornetta in mano continuando a cantare su un tapis roulant che va nella direzione opposta.All'altra estremità lo aspetta Paula Cole di vestito attillato dotata che fa contraltare alla voce di Gabriel.
La Cole si rivelerà una ottima cantante.Si svelano anche gli altri.Manu Katchè buca le pelli e un autorevole Tony Levin mostra come si suona a testa alta.Siamo estasiati. Io ho un espressione (riportano Francesco e Remo) da pace dei sensi e tutti noi capiamo cosa vuol dire fare interagire effetti scenici e musica.
Il pubblico in visibilio applaude un Gabriel magro e bianco e i suoi musicisti. Rhodes appare sotto utilizzato.
La prima parte del concerto si chiude con Secret World e ad un certo punto appare sul palco una valigia dove i musicisti verso la fine della canzone si infilano sparendo in una botola.
Noi vediamo i musicisti sotto il palco e la crew che si dà da fare per assisterli nel riposo.Remo va a farsi una birra.Io e Francesco non riusciamo a crederci.
Si riattacca con Katchè che con un altra batteria questa volta davanti a noi inizia a pestare.E' un idra con mille braccia riesce a pestare il rullante e contemporaneamente un set di percussioni dietro di lui.Le bacchette volteggiano vertiginosamente fra Tom piatti e rullanti fino a che non capiamo che è Diggin in the Dirt.Esce Gabriel è inizia con quel SOMETHING IN ME DARK AND STICKY ALL THE TIME IS GETTING WRONG che ci impaurisce.
Ha un cerchio alla testa con attaccata un asta flessibile che gli circonda la faccia.Non capiamo.
Quando arriva l'assolo di Rhodes i megaschermi mandano delle immagini. E' la gola di Peter, anzi sono gli occhi, è un dente, il palato.
Ha una telecamera puntata in faccia che come una propaggine di un cervello malato rimanda immagini perfettamente coerenti col tono tragico della canzone.Tempo dopo i Nin copieranno questo mood nei loro video.
La canzone volge al termine e proprio quando canta
IM DIGGING IN THE DIRT STAY WITH ME I NEED SUPPPORT ,
DIGGING IN THE GIRT FIND THE PLACES I GOT HURT
OPEN UP THE PLACES I GOT HURT
dalla pedana del palco spunta un albero gonfiabile con foglie verdi e frutti illuminato di luce bianca. Il pubblico rinasce io e Francesco ci guardiamo sorridenti e ci sembra che la canzone sia un brutto sogno.Da quel momento il concerto si svolge tutto nella pedana centrale. Mi sembra di fissare Gabriel negli occhi, mi sembra che lui mi fissi mentre con la macchina gli faccio una foto.
L'ultima è in Your Eyes, forse un po' scontata ma degna conclusione di un esperienza emozionante.ci siamo convinti che grazie al succedersi rapido di emozioni opposte Peter Gabriel abbia inventato il melodramma moderno .

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