giovedì 7 giugno 2007

I DEPECHE MALEDETTI

4 giugno 1993.
I Depeche sono Milano per il Devotional Tour. E' è la prima volta che li vedo. Sono molto curioso anche perché è appena uscito Songs of Faith and Devotion un disco che va oltre il loro mainstream dove le chitarre assumono per la prima volta la stessa importanza dei sintetizzatori.
Io Paola e la mia Renault 5 bianca partiamo da Pavia e arriviamo in un Forum tutto esaurito che scoppia di caldo. Sono dotato di registratore stereo a cassette.
Decidiamo di andare davanti al palco e alla fine ci posizioniamo sulla destra. In un gran buio si accendono delle luci blu e loro attaccano Higher And Higher. E' un sabba.
Dave Gahan appare magrissimo, spiritato con i capelli lunghissimi in puro grunge style.
Si avvita sull'asta del microfono durante l'esecuzione e le donne urlano peggio che ad un concerto dei Take That.
Il palco è fenomenale (poi vedremo chi lo ha copiato) con tre schermi affiancati a livello platea sopra i quali agiscono Flecther, Wilder e Gore.
Davanti agli schermi si muove Gahan con un fare felino che sviluppa il già alto calore femminile.
Il concerto è indiscutibilmente bello ma si nota una certa tensione fra i membri del gruppo mentre Dave Gahan con fare da attore consumato da fondo ai suoi numeri di intrattenimento.
Siamo tutti sudati, Gahan pure e ad un certo punto si toglie la maglietta bianca e svela un corpo maledetto da pelle e ossa (poi capiremo il perché) e snocciola Personal Jesus a Enjoy the Silence e si presta ad una rielaborazione epica di In Your Room che è da urlo. Più veloce che nel disco, più carica di percussioni più evocativa.Quando Gahan passa cantare
HANGIN ON YOUR WORDS
LIVING ON YOUR BREATH
FEELING WITH YOUR SKIN
WILL ALWAYS BE THERE
tutti si lasciano veramente andare.
Poi ad un certo punto parte l'intro di I Feel You e dalla parte destra del palco (nel buio) di fronte a noi un braccio motorizzato spinge una batteria verso il centro e Wilder attacca col rullante e i Tom.
E' probabilmente la parte migliore del concerto e con Paola vediamo reggiseni svolazzare nel palco mentre la canzone diventa quasi struggente con un gahan che passa dal rauco agli urletti semigoduriosi.
Il tutto si chiude con newer Let me down dove per la prima volta vedo (poi vedrò anche nei concertio successivi) il magnetismo di Gahan che orienta le braccia del pubblico protese in aria.
Lui come un maestro d'orchestra dirige e il pubblico esegue.
E' uno dei più bravi animali da palco che ho mai visto.

P.S un anno e mezzo dopo Gahan andrà prima in coma da overdose e poi tenterà due volte il suicidio tagliandosi le vene.
Scopriremo poi che tutta la tournee del 1993 si bucava e che il suo pusher faceva parte dello staff.

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