martedì 12 gennaio 2010

WE ARE IN CHAINS...



MILANO 12 DICEMBRE 09. Appuntamento con la parte più scura del grunge. Ero molto curioso e che conoscevo poco degli Alice in Chains ma sopratutto ero curioso di capire come il pubblico accoglieva il nuovo cantante William Duvall.
Duvall ha sostituito dopo 15 anni Layne Staley morto di overdose in preda i propri demoni che tanto gli hanno fruttato in termini di riconoscimenti della critica per il suo songwriting.
La venue ere veramente pessima, il Palalido un posto con acustica da palestra di Pescopagano e sopratutto vecchio, molto vecchio.
La gente che si presenta ha tutta l'aria di aspettare quel momento da molto tempo e si vede: camice a quadri jeans stracciati scarpe da montagna o antinfortunistiche e capelli lunghi su facce gonfiate da consuetudini di peroni ghiacciate. Tutto sembra fermo a 20 anni fa.
Io Il collega Fabio e il di me amico MerloMaschio ci presentiamo e chiediamo appunto al Merlo succitato una serie di notizie biografiche sugli Alice.
Lui e prodigo ma intanto il concerto inizia.Il Palalido quasi crolla giù, l'attesa è enorme.
Noto una prima cosa: non fischiano preventivamente il cantante e questa è una grande cosa, si vede che Duvall ha personalità e che sopratutto ha la sua personalità. Diversa da quella di Staley.
Noto una seconda cosa: suonano divinamente ma questo è quasi scontato.La chitarra è limpida il basso di Mike Inez pulsa e il pubblico apprezza.
Quasi si chiude con una bella Would che il pubblico aspettava e pure MerloMaschio.Gran concerto, usciamo tutti soddisfatti. Mi chiedo se in una venue migliore non si potesse ottenere di meglio.

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