lunedì 30 novembre 2009

30 ANNI FA: THE WALL E LA SCOPERTA DEL ROCK


Oggi è un giorno storico per la musica rock.
Il 30 novembre di 30 anni fa usciva per la EMI in Europa e la Columbia negli Stati Uniti The Wall con molta probabilità l’ultimo grande disco dei Pink floyd. Il più personale (di Waters) il più grande come suono e, forse, il tentativo riuscito del rock inteso in senso classico di riappropriarsi della sua leadership soppiantando, di fatto quella momentanea del punk che infatti morirà poco dopo.
Per me questo è il disco dell’inizio. Il disco che mi ha fatto scoprire il rock, quello che grazie ad Another Brick in the Wall Part 2 mi ipnotizzava quando passava il video con la geniale marcia dei martelli.
Era il disco degli effetti sonori sparati a manetta nella cuffia: la centralinista che chiama Pink (il protagonista) , l’urlo di dolore di Waters - Pink , il crash di una porta sbattuta violentemente (allora si registrava dal vero) e una nutrita serie di effetti sonori di cui i Pink Floyd sono sempre stati maestri spesso andando i giro per strada col microfono a registrarli (parola di Bob Ezrin il produttore del disco).
Era anche, musicalmente, il disco in cui la chitarra veniva fuori in tutta la su bellezza e, non a caso, nei pezzi scritti da Gilmour come Comfortably Numb (il cui solo venne miseramente tagliato di netto alla fine per via delle lotte intestine Gilmour - Waters fino alla chitarra acustica di Mother per finire con la cavalcata di Run Like Hell (riff made in Gilmour).
The Wall segna anche, purtroppo, la fine dei Pink Floyd come erano nei tempi d’oro. Divorati da lotte intestine, dall’ego smisurato di Roger Waters (anni dopo ammise di aver iniziato a frequentare un psicologo) che tentò sulla base dell’autorevolezza che gli derivava dalla scrittura di testi eccellenti di prendere l’intero controllo sul gruppo.
Il disco prese forma nella mente di Waters nel 1977 quando sempre più si rese conto che i concerti negli stadi creavano una barriera fra gruppo e spettatori. “La gente veniva allo stadio per scherzare, bere birra e poi per vederci dichiarò tante volte e per me era frustrante”.
Finchè nel 1977 in uno stadio americano durante il tour di Animals Roger sputò su uno della prima fila che chiaccherava allegramente col vicino mentre i Pink suonavano.
Nacque tutto da li. Nel 1978 vi fu una riunione del gruppo col manager e Roger presentò due dischi. Uno era The Wall basato sulla storia di Pink personaggio che si sentiva rifiutato dalla famiglia che non trova una fidanzata e che scappa di casa finendo in un albergo di terza categoria per elaborare il suo dolore. A questo proposito il testo di Young Lust è esplicativo (e il riff è strepitoso).
Pink erge un muro fra se e il mondo e alla fine del suo percorso esistenziale dietro il muro subisce un processo (The Trial il cui testo è scritto da Bob Ezrin) che si conclude con la condanna a far cadere il muro.
L’altro disco che presentò è the Pros and Cons of Hitch Hiking .
Il gruppo compatto scelse The Wall, il loro manager scelse Pros and Cons.

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