lunedì 18 luglio 2011

LADIES AND GENTLEMEN: PRINCE




Perugia 15 luglio 2011,
si parte alle 11 destinazione Perugia.
Scaldo il motore, scaldo le gomme e mi mangio il traffico di viale Tunisia in un lampo.
Entro in autostrada. Ci metterò quasi cinque ore ma il tempo per un bagno nella piscina del resort vicino ad Assisi c’è e pure il tempo per scottarsi al sole.
Rapido cambio di abito, doppia Cocacola che grazie agli effetti indotti fa andare la macchina come un razzo e via a Perugia all’arena dove Prince si esibisce.
Troviamo spazio in prima fila, Her clearness si incatena alla balaustra e aspettiamo. Tramonta il sole, ombra e poi buio. Esce.
Ha un paio di pantaloni aderenti di strass gialli e spolverino giallo. Imbraccia la chitarra e parte una jam session infernale. Il gruppo rodato dopo mesi di tour lo sostiene. John Blackwell alla batteria è un assicurazione sul ritmo.
Va a vanti Prince fra virtuosismi, ammiccamenti al pubblico (il posto si è riempito e pure tanto) e scambi di strumenti (frega il basso ad una bassista roscia da paura).
Snocciola qualche canzone nuova e soprattutto suona senza pause per due ore. Dopo le due ore è il momento dei grandi classici a partire da Purple Rain cantata a squarciagola da tutti con un assolo interrotto e ripreso più volte.
Prince è uno strano mix fra polistrumentista ed entertainer che non ha eguali.
Ha la stessa carica di James Brown, la cazzimma di Sly Stone ed un modo tenere la chitarra che ricorda molto Hendrix (arriva anche la cover di Foxy Lady).
Fa come al solito il pigmalione e lancia una giovane cantante/chitarrista che canta qualche canzone con lui e in linea con lo stile Princiano è pure una bella patata.
Il clou arriva a due ore e mezzo dalla fine quando il nostro snocciola una raffica impressionante: Don’t stop til you get enough di Michael Jackson (omaggio al competitor di un epoca) Jungle Love (mio dio come spaccava Morris Day quando la cantava, come sono belli i tappeti di tastiere come base) e poi Love Bizarre grande pezzo di Apollonia (un’altra patata che lui proteggeva).E’ un finale devastante, bellissimo.Lui esce saluta e se ne va. Ma non ci basta e non gli basta. Rientra sale sul pianoforte viola e parte If I Was Your Girlfriend ma io mi ricordo di averne visto una versione migliore col sax vero di Maceo Parker. Non capiamo più nulla. Salta giù. Parte Kiss ed è la fine. Muove dei passi di danza, il falsetto non è quello di prima ma pazienza. Siamo stanchi, anche lui credo. Fanno,pause escluse,tre ore e due minuti netti. Qualche competitor si vuole fare avanti?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'avevi sentito a novembre a Milano? Se sì, che differenze hai colto?
Io al Forum ho assistito a un concerto senza schemi, quasi improvvisato, con una scaletta disorganica, ma contraddistinto da una gran voglia di donarsi al pubblico così come si è (infatti alla fine del concerto ha fatto salire gente sul palco per ballare e ha buttato in platea regalo la chitarra), insomma di di fare musica.
Che è quello che rende grandi gli artisti.
Al Forum aveva esordito a luce naturale con un medley di suol/funky (Michael Jackson compreso), iniziato "col botto": Stratus di Billy Cobham.
Beh... mica male!

Marcello

Anonimo ha detto...

ero anche a milano a novembre e ad Arras un anno fa con i mint condition e larry carlton a fare da supporter.
Che dire, di questi mi è piaciuto più perugia.
Più di tutti però mi è piaciuto Londra (22 nights) 4 anni fa...
Gruppo stellare maceo parker che fa l'assolo di girlfriend ed è un assolo cristallino (la recensione è su questo blog...)
A milano a novembre la mia fidanzata è salita sul palco ed ha ballato con lui io invece l'ho ripresa mentre con altri lo accerchiava e cantava con lui.
In generale improvvisa sempre ed è bravo come entertainer e come musicista.
Perugia mi è piaciuto perchè non si è risparmiato anche se vedere sul palco i fiati veri e Sheila E sarebbe stato una cosa ancor più devastante!
Ciao!