domenica 15 maggio 2011

ELEN FOLASADE ...



Via in moto con her clearness sulla strada che costeggia il Naviglio.
Evito due pantegane (in sardo:madrone) per un soffio. Diamo uno sguardo alle papere che portano a spasso i piccoli e ci fiondiamo al Forum dove rivedo sua maesta per la seconda volta (la vidi nel 93 all'allora Palatrussardi).
Sembra di essere alla cena del Rotary: abiti da sera che mettono in risalto zinne rifatte, extension che mascherano capelli radi, tacchi dodici.Il tutto innestato in fisici pericolosamente sopra la soglia dei 40.
Anche i maschietti non scherzano.Giocano ai supergiovani quelli che hanno le piaghe da decubito sul bicipite...
Il palco sembra essenziale, nero, con il solito Led wall sull sfondo e due schermi alterali HD. Aspettiamo e ci girano i maroni perchè è in ritardo.
Alla fine dalle botole del palco sorgono le postazioni con gli strumentisti e anche lei emerge.
Esce, è' ancora una patata nonostante sia vicina ai 50 ( o forse li supera)
pantaloni neri attillati, top e gli orecchini a cerchi col raggio di una gomma d'auto la incorniciano.
Il gruppo è tutto quanto vestito di nero e devo dire che suona bene, scorrono i brani dell' ultimo disco (un pò leziosetto) e, naturalmente,il pubblico si scalda quando arrivano i grandi classici a partire da Smooth Operator aperto con una intro lunghissima stile Cotton Club con video proiettati sulle grandi tende calate sul palco.
La canzone è eseguita bene con il mitico fraseggio di sax fatto da Stewart Mattewman storico collaboratore e chitarrista.
Intanto Elen FolaSade si cambia di abito più volte e arrivano i grandi hit, da Cherish the Day a
sweetest taboo che grazie al duo percussioni batteria diventano molto attuali.
Il miglior intreccio della sezione ritmica è con No Ordinary Love dove il fraseggio di basso si fonde col classico batterista negrone che pesta come un fabbro ferraio col metronomo al posto del cervello.
Bel concerto, sopratutto perchè lei ha trasformato un posto informe e apersonale come il forum in un immenso club jazz.
Non facile di questi tempi ma la tecnologia e i designer di palchi aiutano.Tanto.

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