5 settembre 2010, dopo 17 anni è passata tanta acqua sotto i ponti e io torno a vedere i Guns and Roses.
Non sono più studente, ora lavoro, ho cambiato città,casa, macchina, amicizie ecc.Il mio compagno di concerto è Buzz e non più Andrea Onida, (li saluto entrambi).
È una domenica a Milano e di ritorno dal mare passo a prendere Buzz che non è in forma come al solito.
Il solito Forum ci attende.Sappiamo entrambi che i Guns sono cambiati. Da gruppo dove la direzione musicale era il frutto delle idee di più persone a gruppo di turnisti al soldo del cantante che detiene i diritti del marchio:Axl Rose.
Mi sono preparato molto prima del concerto. Ho letto il libro sulla vita di Slash, ho riascoltato un po’ di cose e anche Chinese democracy che mi sembra un album bello ma senza un anima. Un puro esercizio di perfezione senza sbavature.
Naturalmente tre mesi fa ho visto anche Slash. Per cui sono MOLTO legittimato a fare confronti. Eccome.
Axl Rose.Com’è Axl? Sono curioso. L’ho visto a Modena in short aderenti che si avvitava all’asta del microfono come una lap dancer. Ed ora?
Ora entra in scena con una giacca improbabile che nemmeno Cavalli a Las Vegas potrebbe confezionargli , una sorta di panama calato sulla testa ed occhiali da sole. E’ lui?.
Ha un pizzetto. Inquadro bene con la macchina e scopro l’orrore o più semplicemente i segni del tempo che passa. Ha un doppio mento mica male.Una soppressata calabrese, quasi un etto di mortadella attaccato al mento.Ha i capelli, non ci sono riporti, non sembra calvo.
Non può permettersi più una camicia slacciata sul petto…
Ma la presenza scenica, la voce? L’empatia?
Attacca con Chinese Democracy introdotta da un po’ di risate rimandate in quadrifonia (hai presente Dark Side of The Moon ,Axl?).Entra il primo dei tre chitarristi: Richard Fortus e comincia a pennare un riff.Ci scaldiamo. Entra Axl. Appesantito ma ci prova tenere il palco. Il pubblico capisce ed apprezza anche perché,bisogna dirlo, i musicisti sono molto mobili e coinvolgenti, gli assoli sono veri e molto posati. Il gruppo ha un suono potente. La voce sembra esserci. La voce c’è quando parte l’intro di Welcome to the Jungle:
You know where you are? You are in the jungle baby, you gonna dieeeeee! Ci accorgiamo che Axl spacca. Quasi come un tempo.
Tutta la canzone spacca, ha sempre spaccato, sono cambiati i tempi ma la carica selvaggia con la quale è stata concepita funziona ancora. Le prime file ondeggiano. In the jungle welcome to the jungle watch bring to your knees, in the jungle welcome to the jungle feel my serpentine. Pura essenza del rock and roll, pura decadenza. In the jungle welcome to the jungle it’s gonna bring you down! HA! chiude Axl e dopo l’ultima rullata una piccola pausa e poi.. HA!!! Pura lascivia.
Subito dopo una tiratissima It’s so easy quasi come nel disco e poi Mr Brownstone con il giro di chitarra di Izzy Stradlin replicato fedelmente.
Ecco, le repliche fedeli.
Ci vogliono tre chitarristi solisti super per replicare quello che faceva Slash con Izzy. Non credo che per loro sia il massimo ma Richard Fortus, Bumblefott e Dj Ashba si danno da fare molto e volentieri riuscendo a tenere alta la temperatura.
Mi chiedo come si sentano a replicare fedelmente gli assoli killer di Slash e le parti ritmiche di Izzy. Basta pensare a Sweet child of mine (uno dei maggiori intro chitarristici della storia) e farina del sacco di Slash. Credo che per loro (chitarristi con una professionalità definita e forte) sia solo l’opportunità di farsi apprezzare da pubblici più ampi fuori dagli Stati Uniti credo anche che i tre spazi che ognuno di loro ha per eseguire degli assoli di propria elaborazione sia una sorta di ricompensa che Axl ha dato loro per averli costretti a replicare fedelmente le parti di chitarra del repertorio dei Guns.
Il concerto però funziona. Funziona anche Sorry, bella ballata da Chinese Democracy che replica la struttura di November Rain ( a sua volta eseguita come nel 92-93 ma senza pianoforte bianco).
Axl si da da fare insomma, saluta il pubblico e sorride molto, si agita ma è impacciato nei movimenti e ad ogni buon conto questa replica dei Guns originali funziona.Il batterista spacca, i tre chitarristi spaccano il basso pulsa e alla fine arriva anche Paradise City con i cannoni che sparano coriandoli su tutti. HA!
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