martedì 3 luglio 2007

PETER G: LO ZIO BUONO



Ieri 2 luglio 2007. Alle 18:15 chiudo le ultime riunioni e furtivamente apro il bauletto della moto dove ci sono i vestiti di ricambio.
slago le scale e mi infilo nel bagno dell'ufficio per cambiarmi con jeans sneakers e maglietta da concerto di ordinanza (questa volta sono gli u2) Mi fiondo in moto sulla A4 guidando in maniera molto contratta im un autostrada che è una cayenna. Dopo un' ora sono in Piazza della Loggia parcheggio e mi fiondo al prmo spizzzico dove divoro in 5 minuti 10 arancinie un trancio di prosciutto e funghi.Sono satollo e stordito.
In piazza Duomo a Brecscia brulicano i fighetti con la faccia da Porsche lasciata al parcheggio coperto.Dotati di fiancè con poppe gonfie d'aria, costoro perdono tempo a disquisire su come era bello il video di Sledgehammer quando loro avevano 9 anni.Patetici.
Parte l'intro di Sky Blue e alla spicciolata entra il gruppo e poi l'Arcangelo.
Subito è Rhithm of the Heat con quel pezzo ipnotico di apertura e con Ged Lynch che sottilmente sfrucuglia il tamburo fino a che Peter alla fine urla THE RHITHM HAS MAY SOOOOOOOOOUUUL e Ged si esibisce nel parte che nel disco era suonata da un nugolo di percusionisti africani. Bella replica con i Tom che vibrano e le braccia che mulinano nell'aria.Molto bello.
Quando dà l'ultimo colpo parte del pubblico irriducibile che sta nelle prime file un applauso entusiasta.I Porsche dotati si guardano increduli. Ma che pensano che Gabriel sia nato con SO?
Ci sono problemi di amplificazione e si sentono e il Nostro si danna l'anima per presentare in italiano le canzoni inclusa Morimond the Burgermeister, canzone del 77 che non conoscevo.Il resto è una cavalcata sul suo vero passato, da DIY a Lay Your Hands on Me (altra bella parte di batteria) dove speravo che come ai bei tempi si buttasse sul pubblico.Fino a LoveTown per me una delle canzoni più belle del suo repertorio.Una canzone che è costruita apposta per calmare tutti gli stati d'animo negativi che ci possono affliggere.
Poi è la volta di Big Time e del gran finale con SledgeHammer e In Your Eyes. Tutti e proprio tutti si lanciano a cantare a squarciagola. Bel concerto.Non eccelso la presenza scenica di Peter non fa tutto.Mancano infatti (il publico li aspetta) quel coacervo di effetti scenici che lo hanno reso grande.
Giganteggia Ged Linch (vera macchina violenta da tamburi) e troneggia Tony Levin che con cori da stadio è salutato dal pubblico. Speriamo in meglio col prossimo tour.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un saluto rapido da Bergamo, studio di registrazione, bunker dei Colorama.

Quale miglior luogo per leggere le tue splendide recensioni.

Mi pare di capire: bello ma non bellissimo. Oppure: bellissimo, ma non bellissimissimo.

Insomma...c'è quella chiosa - speriamo in meglio - che lascia il dubbio... e comunque Peter Gabriel ci ha sempre abituato a migliorarsi e migliorarsi e migliorarsi, anche quando sembrava impossibile farlo.

CIAO!

Anonimo ha detto...

AUGURI PER IL TUO GENETLIACO
VECCHIO REZNOR

ACTARUS, VENUSIA, MAZINGA, GIG ROBOT E COMPAGNIA CANTANDO