Ci risiamo.Questa volta è l'ultima lo giuro.
Il 6 luglio è il mio complenno è casual friday e arrivo in ufficio vestito a tema. Prendo l'Eurostar per Roma alle 12 con una borsa di vestiti miei e dell'amata in una mano e ,nell'altra mano, un sacchetto di 7 chili di giornali e libri aretrati che voglio divorare in treno.
Si parte e inizio a divorare ma dopo mezz'ora una coppia (lui manager di veline, lei velina con ingaggio a Unomattina) si siedono e fanno i fidanzatini in età prepuberale parlando con linguaggio da scuole medie di marketing e TV.Sti cazzi penso io mi stanno distraendo e infatti il mio potenziale di mangiatore di giornali ne esce pesantemente compromesso e il mio sacchetto di giornali si allegerisce di un solo chilo a fine viaggio.
Ci scapicolliamo in taxi all'Olimpico dove ci sono loro.Giuro, arriviamo tre miniuti prima dell'inizio il palco è uguale a quello dell'anno scorso.
Scaletta azzeccata con un Jagger che gigioneggia e che finalmente riempie Richards di pacche sulle spalle (mai vista nei miei 6 concerti Stones una cosa cosi).
E cosi dopo la partenza col botto di Start me Up si assiste a una bella summa del loro sterminato repertorio. Da You got me Rocking a Rough Justice fino alla vera sorpresa secondo, me una amplissima Rocks Off che nessuno si aspettava seguita da una She’s so Cold che ci riporta ai fasti di Undercover forse il loro disco più politico.Altra bella sorpresa è la vera a propria suite di Can’t you Hear me Knocking dove il loro sassofonista storico Bobby Keys fa gli straordinari supportato dagli assoli intrecciati di Richars e Wood. Proprio Ron Wood è una bella sorpresa, si vede che è più naturale nell’approccio col palco e al sua empatia con lo strumento contagia tutti, segno che con polveri e bottiglie sta chiudendo. Quanto a Richards si prende la sua meritata dose di applausi mentre vere e proprie ovazioni ci sono per il nonno di tutti:Charlie Watts.
Bellissimo concerto con un palco uguale all’anno scorso ma con un' amalgama del gruppo mai vista prima.Sopratutto mi è sembrato di scorgere una certa dose di divertimento fra i membri del gruppo e non il solito atteggiamento da professionisti da stage.Jagger saluta Valentno e parla in Italiano a memoria e il pubblico si diverte.
Al di là delle solite disquisizioni sull'età il loro show funziona ed è comunque un grande show arrichito da un megaschermo centrale ad altissima definizione che rimanda immagini nitidissime.Qualche trucco scenico divertente c'è come la lingua che si gonfia su Honkitonk Woman e il famoso palco centrale che si stacca da quello principale e va verso il centro dello stadio col pubblico in delirio.
Bellissima atmosfera. Tutti hanno apprezzato. Credo che questa sia l’ultima tournee per sopraggiunti limiti di età.Bisogna dire che il mestiere di Jagger nel tenere il palco ne fa ancora il più invidiabile e bravo dei performer su piazza.Il suo magnetismo e i movimenti del corpo manadno ancora le donne in calore e sivede.
Il gruppo appare ssolido.Suona soplendidamente supportato da ottimi backup.Gruppi così, dal vivo, ci mancheranno veramente. Soprattutto gli Stones che suonano allo stadio rendendolo quasi un piccolo club.
lunga vita a Keef il più grande rock and roller di tutti i tempi...
1 commento:
Su FegizFiles avevo proposto di ESPROPRIARE FABRIZIO REZNOR PER PUBBLICA UTILITÀ.
Ti si dovrebbe dare un vitalizio e farti viaggiare per il mondo, come del resto già fai, per raccontare i concerti in questa maniera così appassionata.
Non mi è stato pubblicato il post.
Magari FEGIZ si è sentito messo in discussione. Attentato di lesa maestà!!!
Grande Fabrizio e grazie per condividere.
AUGURI DI BUON COMPLEANNO IN RITARDO!!!
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