venerdì 8 giugno 2007

JACK RULES!



QUI SOPRA:NOI QUATTRO
7 giugno 2007, Idroscalo.Il mare di Milano.
Ci sono gli White Stripes.Partiamo dall'ufficio con la seguente formazione:
IO
Fabio Matrix
Carlo Bellachioma
Michele Philosopheur.
Tutta la giornata ha piovuto.Sappiamo che finiremo in un pantano.
Abbiamo fame e così facciamo 10 metri in macchina e poi ci fermiamo davanti al bar del pugliese.Quello affianco al Frank, uno dei locali più viziosi di Milano.Giustamente, noi già vestiiti da straccioni per il concerto, ci fiondiamo dal pugliese per vedere il movimento tendenza figa del Frank.
Il pugliese ci accoglie braccia aperte e noi lo ripaghiamo di tanto affetto ordinando delle birre alla spina e spazzolando in mezz'ora il buffet.Siamo versatili.In un batter di ciglia passimo dalle cipolline in agrodolce alle patate lesse,alla pasta al forno fredda, alle uova sode.Bevute due birre a testa siamo pronti.Partiamo.
Idroscalo, si parcheggia.Mi cambio in macchina a e mi vesto da concerto. Ho l'impressione che i passanti mi vedano in mutande al posto di guida.E' tutto un pantano.Un gruppo semijazz intrattiene gli spetattori, ma alle 22:30 entrano loro.
Sono in due come pensavamo.Nessun turnista. Jack è rosso, Meg è nera.
Attacano.subito ci accorgiammo che la chitarra prevale.Subito ci sembra di averlo sentito suonare Jack ci sembra Jimmy Page sopratutto nell'approccio col distorsore che Jack amplifica di molto con le dita.
Con un'unica chitarra riesce a riprodurre anche il suono di basso e sopratutto si dà un gran daffare fra tastiere e sinth vintage.
Vintage è la parola d'ordine di questo concerto.gli White Stripes hanno assimilato il blues dei padri e lo hanno reso infinitamente più elettrico e veloce.In più la voce di Jack passa dai toni acuti (l'accento del Midwest non si cancella) ad accenti più soul.
Bella Jolene (cover di Dolly Parton ) e gli assoli di chitarra che sono perfettamente funzionali ad ogni canzone mai da virtuoso spaccatimpani
Meg invece suona bene e ci appare meno in forma del solito.Ma l'interazione con Jack è totale e comunque i piatti li fa suonare in una maniera tutta sua.Molto seducente.
Bella anche la sua postura con quel visino inclinato dalla parte opposta del rullante.
Bel concerto, ma per me rimane insuperabile quello di Bologna due anni fa.Forse perchè era il primo.
Gli Stripes comunque rimangono ancora sulla breccia, forse perchè mantengono la loro coerenza di duo che ha studiato i fondamentali della musica rock da cima a fondo.Senza avavlersi di riassunti, ma documentandosi fino in fondo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bella reznor,
ricordo perfettamente quel timidamente freddo giovedì sera di settimana scorsa.Da un lato jack il rosso, vestiti aderenti e capello svolazzante; un grande musicista che ha saputo intrattenere degnamente le centinaia di fedelissimi (e non) accorsi. Per più di un'ora ha acceso gli animi umidicci dei fans con trasvolate distorte e movimenti melodici riacchiappati al volo tra chitarra, pianola e microfoni. Dall'altro Meg la nera, fisico un pò più generoso ma allettante, capello liscio, non stirato e lucente e sguardo laconico quanto fuggevole. Per l'intero show ha vestito la maschera dell'insofferenza adolescenziale, un pò distratta dal fratellino piroettante, un pò divertita dal trambusto a cui lei stessa partecipava. Ha mantenuto la sua particolare postura professionale x ogni pezzo suonato: capo inclinato, viso appena appena coperto da qual ciuffo di capelli che non sta mai a posto, gomiti tesi all'indietro e beat travolgente del busto. Non conoscevo che un pugno di brani dei White Stripes e fortunatamente sono stati eseguiti tutti o quasi (mancava ahimè The Hardest Botton to Botton, appena accennata con un reaf). Mi sono sorpreso nel trovarmi dal nulla del silenzio a cantare I just don't know what to do with myself (tipo a squarciagola) e poi nella tanto attesa quanto scontatamente reclamata 7 nations army. peccato fosse l'unica accompagnata dalle voci tremolanti di un pubblico che personalmente mi ha abbastanza deluso, sia per la presenza, sia per il sostegno alla band. Forse nell'ambito dell'alternative rock c'era da aspettarselo e tutti erano pervasi da quell'aria distratta un pò stafottente della picola Meg.
che sia la chiave del loro successo!?!?!?

Gran bello show, fango ed organizzazione permettendo