martedì 10 novembre 2009

WEMBLEY ARENA: THE MAC ARE BACK




Venerdi 6 novembre 2009
Ho litigato in silenzio con mr B di fronte a tutti e mi girano. Lentamente però mi girano.
Lentamente, come la ruota di un vespino 50 degli anni 50. Insomma come una ruota che gira piano, una ruota come quelle panoramiche che lentamente ti fanno vedere tutto lo skyline della città. A Londra c’è una ruota così, la London Wheel. Vado a Londra. Se non si è capito…
La velocità con cui mi girano aiuta anche il taxi che mi porta a Linate facciamo un po’ più in fretta.
Solita attesa per Her Clearness e con la mitica compagnia arancione ci imbarchiamo per Gatwick, Londra, Inghilterra, ed oggi per me Londra significa Fleetwood Mac.
Ci fiondiamo subito ad un tipico 4 stelle inglese rivestito internamente di moquette affianco al nuovo stadio di Wembley e alla Wembley Arena. I nostri suoneranno li.
Si tratta dell’ultimo concerto della tournee europea e mi aspetto che succeda qualcosa di speciale magari che mi salutino dal palco visto che su Twitter gli ho scritto che venivo dall’Italia per loro. Delusione.
Il concerto invece funziona. Loro hanno la stessa età degli Stones e suonano bene. John Mc Vie è un Ramsete mummificato che suona il basso come 30 anni fa però si integra perfettamente con Mick Fleetwood che invece pesta di brutto (complice una equalizzazione particolare) ma fa un po’ di fatica.
Stevie Nicks è uguale, con quella sua voce rigata dal bourbon e quel suo strascicato accento californiano. Funziona però e bene. A modo suo è sempre stata fascinosa e si vede veramente. L’affitamento con Lindsey Buckingham è veramente forte.
Lindsey, è lui il motivo per cui sono qui, lui e poche altre canzoni dei Mac. Anzi, di motivo ne esiste un altro il suo assolo su I’m Afraid. Un assolo che arriva verso la fine del concerto, lui suda di brutto muovendosi sul palco, arrampicandosi sulla batteria e facendo uscire gli occhi fuori dalle orbite a Mick Fleetwood. Assolo strepitoso.
Lindsey mi ricorda un pò la chitarra sognante e carica di effetti di David Gilmour il mio idolo assoluto. Per il resto il concerto è ineccepibile. Senza la sua presenza scenica e la sua tecnica chitarristica il gruppo perderebbe molto.
Come tutti i concerti degli eroi degli anni 70 è un immenso juke box dove si va per ascoltare le canzoni più belle, un greatest hits dal vivo insomma.
Perché qui parliamo di un gruppo che nei 70 ha veramente spaccato negli Stati Uniti e nel mondo.
Altro che Stones e Led Zeppelin, i Mac con gli Eagles erano i più selvaggi in assoluto. Più pippavano e più vendevano. Più bevevano e più incassavano.
Un vortice di cui hanno fatto le spese Lindsey Buckingham e Stenie Nicks, erano già una coppia quando entrarono nei Mac e però dentro i Mac si separarono dopo una spirale di sesso droga e polveri bianche.
Stenie Nicks passoònel 77 (anno di Rumours il loro più grande successo) dal letto di Lindsey a quello di Mick Fleetwood alla convivenza con Don Henley degli Eagles.
Chiaramente l gruppo registrava e faceva concerti ma le storie di sesso avevano pesanti ripercussioni sugli equilibri interni fino a fare incontrare i membri dei Mac solo alle prove dei concerti (le parti dei dischi erano registrate separatamente) e in occasione dei concerti ognuno di loro aveva il suo camerino, i suo autista con limousine e il suo albergo. Tutti rigorosamente separati.
Il sesso, la droga la relazione Buckingam - Nicks è il motore creativo dei Mac. Canzoni come Gold Dust Woman, Ryhannon (bellissimo fraseggio di chitarra anche dal vivo) con l’acuto roco della Nicks alla fine e, soprattutto, Go you Own Way suonata come penultima in un furore chitarristico strepitoso mi fanno credere che questi signori hanno vissuto la vita e hanno pure sofferto. Senza LA VITA Nicks - Buckingham e Cristine Perfect Mc Vie (ex mogie di John) sarebbero solo dei sessionman.
Probabilmente è il gruppo i cui testi descrivono meglio di tutti le relazioni uomo donna. Anche dal vivo si vede, si ha la sensazione di avere davanti una cerchia di sopravissuti ai marosi della vita e, soprattutto, sembra che il tipo di vita che hanno fatto dia loro una energia particolare dal vivo. I Mac sono un gruppo dannatamente pop, quel pop americano da ascoltare su una decappottabile in una giornata di sole mentre si va senza meta e si pensa alle donne. Ho visto il gruppo della decappotabile in una giornata di sole in posto che è il tempio della musica ed è stato pure un concerto ottimo. Meglio di così…

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