giovedì 14 luglio 2011

MY BODY IS A CAGE...


Milano,5 luglio 2011.E’ il terzo giorno che Marcello mi accompagna ad un concerto.Ora basta sennò pensano male…
Di Autandotato mi precipito in moto alla gloriosa Arena Civica per gli Arcade Fire che avevo sempre desiderato ascoltare.
Aprono i White Lies col loro poppettino fighetto ma intrigante. Sembrano dei mod dei giorni nostri di tastiere dotati. Portano pantaloni a sigaretta e cravatte strette e ci sono un po’ di ragazze in calore nelle prime file.
Tappeti di sinth in sottofondo, batteria vera e qualche pennellata di chitarra accompagnata da assoli biascicati caratterizzano la loro musica. Il risultato in fondo non è male.
Finiscono, aspettiamo mezz’ora ed entrano gli Arcade che riempiono il palco. Non si capisce se sono sette oppure nove se ci sono due batterie oppure no.
I musicisti hanno in se qualcosa di folk ma c’è anche elettronica (molta) e la vera batteria. Ci sono le chitarre of course e il tutto è un mash up dal quale esce fuori un risultato sonoro inedito che il gruppo presenta con integrità e allegria.
Il pubblico apprezza e anche noi soprattutto la scaletta appare buttata li, per caso, ma in realtà è frutto di una elaborazione di pensiero forte.
Appaiono fisarmoniche, ukulelele e tamburi suonati arrampicandosi sui tralicci e, all’improvviso ecco sparata per calmare gli animi una my body is a cage semiacustica che ci zittisce tutti.
Quando poi parte quel riff irresistibile di chitarra, quando parte quel “Oooo ooo ooo ooo” e il megaschermo inquadra le facce estasiate del pubblico. E’ quello il momento in cui tutti ci siamo, siamo li più grandi e resistenti delle zanzare rompicoglioni.
E’ in quel momento, quello quando parte “Wake up” – ovvero la canzone che gli U2 non riescono a scrivere da chissaquanto e che i Coldplay scriverebbero anche domani che capisco che sono soldi spesi bene e che il mio terzo concerto in tre giorni è un bel concerto.
Domani si chiude con i Metallica.Cercherò di non finire in barella.

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