Il Madonna day inizia alle 9:30 del mattino di sabato 6 settembre. Sveglia,caffè,adempimenti fisici vari e riordino della casa con acquisto di fiori dal fioraio sotto casa (mi dà un occhiata alla moto,che gentile).
Salto in moto e arrivo al Leonardo da Vinci, altresi detto aeroporto di Fiumicino, carico her clearness e via col costume sotto i pantaloni verso il litorale di Ostia.
Passiamo dentro fiumicino e sopra un ponte sulla foce del Tevere che dall'alto ci fa intravvedere qualche baraccopoli da slum latino americano. Poi via dar Zagaja il ristorante sul mare più zozzo del litorale (detto il buco..) che ci affitta due lettini dove ci crogioliamo al sole fra qualche coppia di nudisti e qualche famigliola con bambino,braccioli,ombrellone e borsa frigo dalla quale fanno capolino le melanzane alla parmigiana della nonna.
E' pomeriggio dopo aver sfidato i cavalloni di un mare mossissimo ,ricoperti di sabbia ripartiamo verso casa. Doccia. Mi chiama la mia collega Fausta:è li dalle 13 (però..) ed è però sotto il palco.Beata. Di nuovo moto. Olimpico. Casino. Tanto. Gente. Tanta.Camion della Coca Cola animati da cubiste che ballano per 20 persone.
Ci vado con la maglietta dei NIN da Madonna tant'è che per farmi il verso uno sello stand del merchandising mi canta Like a Virgin simulando un assolo di chitarra. Colpito.
Il deejay set è finito.Silenzio,colpo d'occhio incredibile , lo stadio è tutto pieno.
Aspettiamo 45 min e il buio c'è.E' ora alle 9:28 entra lei ed è boato come al solito. Braccia sul parterre che si agitano entra anche il corpo di ballo e si agita in un coordinamento unico di movimenti registrati,provati,assimilati probabilmente grazie agli stimolanti chimici quanto sono perfetti.
La divina ha gli stivali alti, sembra che domini lo stadio, certo è che senza megaschermi che rimandano l'immagine perderebbe molto.Il concerto funziona ed è perfetto nella costruzione,impostazione e nella sclelta della scaletta dove i grandi classici si mixano con l'ultimo disco (inferiore al precedente).
Stupendo l'impianto scenico, palco dalla forma tradizionale con due M ai lati e schermi ad alta definizione che rimandano di volta in volta immagini neopop e video registrati per l'occasione.
La divina canta, ma questo è un di cui dello show. Canta utilizzando parti in playback e aiutandosi con intermezzi registrati che le consentono cambi d'abito repentini.
Musicalmente lo show è ineccepibile sia nella scelta delle citazioni tipicamente pop (here comes the rain again,last night a deejay saved my life) sia negli arrangiamenti e nella scelta dei suoni.
Into the groove per esempio è stravolta con suoni così futuristici che il re del momento (Timbaland) se li sogna.
Lo show funziona, di show si tratta, non di concerto anzi è uno spettacolo di arte varia costruito con una professionalità mai vista.
Mi rimane il dubbio di come renda Madonna in una atmosfera più intima, ma lei fa altro.A 50 anni fisicamente regge il palco e si fa aiutare dalla tecnologia moderna rendendo da varie fonti il meglio che c'è ed amalgamandolo:questo lo sa fare benissimo,Madonna fa mash up prende il meglio che c'è lo elabora e lo risputa fuori a beneficio di tutti.In perfetta linea con lo spirito dei tempi.Un icona pop e naturalmente contemporanea. Per la storia ci sarà ancora spazio...
1 commento:
E già...beata me...in realtà è stato un incubo reggere una fila di 5 ore sotto il sole, attaccata come un parassita alla fila di gente accanto (che da perfetti sconosciuti erano ormai diventati confidenti, amici, stretti soprattutto...!)
anche se il peggio sono state le due ore di traffico per tornare dall'Olimpico
non ho più il fisico...la prossima volta me la vedo in dvd!
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