lunedì 10 dicembre 2007

BADU


ERIKAH BADU; BILLIE HOLLIDAY,CHAKA KHAN, PRINCE E MARVIN GAYE:IL MASH UP E' SERVITO

Erikah Badu per me è sempre stata fonte di grande curiosità.
Quando usci Baduism nel 97 e soprattutto Baduism Live l'anno dopo fu un vero e proprio shock per la musica nera statunitense.
la Badu fondeva l'attitudine di una Bille Holliday con un potenza vocale tipica di Chaka Khan e un istrionismo senza pari. Acoltate Bauism Live e vi sembrerà di essere in un club col fumo da tagliare a fette, un bicchiere di scotch on the rocks e un gruppo di negroni che alla sezione ritmica fa faville.
Questo mi aspettavo e questo è successo.Il primo approccio fu al festival di Villa Arconati nel luglio 2002 fra zanzare affamate e fumo di salamelle io ed Her Clearness ci sediamo in un enorme tendone e aspettiamo.
Parte un intro lunghissimo e poi una voce fuori campo col classico ladieeees and gentleeemaaan la presenta e lei entra.Fasciata in un abito lungo che mette in riasalto la silouhette da fuscello si concentra sul microfono prima sussurrando e atteggiandosi a diva del cinema muto per poi passare, seguita da un gruppo mestoso, su un soul anzi un nu soul de paura.
Il pubblico si scalda su Rimshot ed On & On ma poi quando al climax di una scala vocale si afferra i lunghi dreadlocks e se li stiracchia come la coda di una cometa allora tutti esplodono e gli tributano un applauso lunghissimo e devastante.Un concerto bellissimo, fra i più belli della mia vita da guardone.Era la sua prima volta in Italia, e lei ci ha conquistato dando l'anima col suo istrionismo vocale e scenico.
La seconda volta fu nel dicembre dell'anno successivo, al chiuso questa volta al Teatro Smeraldo di Milano.
Avevo comprato un posto in terza fila che mi costò un braccio ma ne è valsa la pena.
La vedevo in tutta la sua interezza e anche questa volta la sua attitudine da maliarda colpiva tutti quanti noi con stilettate frequenti.
Il Teatro Smeraldo era in calore, il suo gruppo suonava veramente. Mio Dio se suonava e lei col suo inglese slangato come quello di Chacka Khan mostrava uno stile inimitabile.
Sostenuta da un gruppo così numeroso che non stava nel palco ( basso pompato,fiati,batteria metronomica) comandava tutti a bacchetta e fra una canzone e l'altra interloquiva con le prime file.
Il finale è stato da antologia.Il gruppo improvvisasava e lei improvvisava nel mentre che quelli delle prime file le porgevano dischi da autografare, foto e si mettevano in posa per farsi fotografare con lei.
Contemporaneamente CANTAVA!, IMPROVVISAVA!
Fu un trionfo e sopratutto l'ennesima dimostrazione che quando un cantante si spede sul palco, suda e si dimena il pubblico apprezza sempre.
A frebbraio 08 uscirà il nuovo disco dopo 5 anni di silenzio.
Noi siamo qui

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho un disco della Badu,BADUISM. Non male, però, secondo me la regina del nu soul è Ursula Rucker,di cui ho il disco d'esordio. Una vera ventata di novità nel panorama black. so che resterai del tuo parere perchè sei un barroso, ma la rucker declama i versi come neanche Vittorio Gassman