Milano,Forum, 13 novembre 2011. Allora, dopo tre anni si rivede George.
Questa volta è in un’altra reincarnazione. Si fa accompagnare dall’orchestra.
Non che sia una novità. Prima di lui lo fecero i Deep Purple e in temi recenti Sting e Peter Gabriel.
Ho visto Peter Gabriel con l’orchestra. Mi stavo per sparare così avrei aggiunto verve al tutto…
Insomma le premesse c’erano tutte. Per la noia mortale.
Invece c’è stato solo un quarto di noia.
Intanto bisogna dire che qui l’orchestra è a supporto. George è dotato di sequencers,batteria,basso e chitarra. Tutto l’armamentario di un perfetto cantante pop. Peter G invece gli strumenti rock/pop li aveva aboliti.
L’orchestra numerosa funziona e funzionano inoltre i coristi (quattro) che completano/innalzano la sua voce.
La scaletta fa poche concessioni ai classi George/Wham e invece è focalizzata su grandi canzoni pop reinterpretate da Roxanne dei Police a True Faith dei New Order (cantata con l’autoTune).
Ma c’è spazio anche per Brother you can spare a dime per esempio un grande classico della musica pop ma anche my bay just cares for me di Nina Simone
Poi certo ci sono le canzoni più intimiste di George da Praiyng for Time (che pubblicata dopo lo scioglimento degli Wham fece discutere per la svolta intimistica)fino a Differnt Corner e John and Elvis are dead degli ultimi anni.
Dopo una bella Wild is the Wind (eh si Bowie ha influenzato anche lui) arriva un medley di successi fatto in versione semiacustica con quattro musicisti : Amazing / I’m Your Man / Freedom.
Il pubblico apprezza e in effetti i ritmi e le chitarre aggiungono verve. George Michael si propone come un crooner dei giorni nostri e lo spettacolo è curato fino all’ultimo particolare.
Belle le figure in movimento sul Wall di sfondo.
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