venerdì 3 luglio 2009

GOODBYE NIN HELLO TRENT?




Allora,siamo sempre al 26 giugno e siamo sempre all' Idroscalo.
Piove molto di meno ed entrano i NIN, è il oro tour di addio dopo di questo Trent Reznor forse diventerà un produttore TV o sarà un solista.
E' la ragione che mi ha spinto in questa landa di zanzare carnivore del cazzo battuta da una pioggia tropicale.
La prima sorpresa è che non c'è più un tastierista di ruolo. Questo ci fa immaginare che la chitarra abbia un ruolo più marcato.
La seconda è che alla sei corde torna Robin Finck, mio idolo che nel primo concerto dei NIN che ho visto (99) sia lanciò a corpo morto sul pubblico diventando il mio eroe.
Non so, sembra che abbiano perso un pò di energia, la loro è sempre una musica genuina ma meno selvaggia, forse in minimo più cerebrale.
Alla batteria Ilan Rubin giovane e promettente batterista, molto incisivo, ma non come Josh Freeze, al basso non mi ricordo.
Reznor è nella versione palestrata e matura, ma la scaletta è letteralmente da urlo con canzoni poco eseguite prima a cominciare da Last dove Finck ci fa capire di che pasta è fatto.
Tutti si alternano ai sinth, Trent compreso e il concerto ha una tensione emotiva forte. Arrivano anche Terrible Lie e Wish, irrinunciabile col suo DO FA DO RE FA e le pelli di Rubin che gridano pietà.
Ecco poi March of The Pigs e PIG in una sequenza costruita per i fan veri.
Ma la vera perla è secondo me Reptile col quel fraseggio di Finck che sembra suonato su un rollercoaster.
Altra sorpresa è poi mr Self Destruct, Adrift and Peace e il ritorno di Head Like a Hole, gran singolo che tutti apprezzano con il suo ritornello strepitoso.
Questa è, in sei volte che gli ho visti, la più bella scaletta mai eseguita. Peccato che abbiano perso un pò di potenza sonora, ma Trent Reznor è vermante bravo ed ha una gran bella testa.
Peccato che si ritiri.Un vero peccato.

1 commento:

il metallaro buono ha detto...

caro reznor,
rieccoci qua..stavolta sotto la pioggia estiva

partiamo dall'inizio, da quando cioè sono riuscito ad arrivare all'idroscalo con il ragusano. I preamboli non erano dei migliori: goccioloni fastidiosi, fanghiglia e tanti strafatti di adrenalina (e chissà cos'altro eh eh)

partiamo dal momento in cui ci siamo persi di vista nel marasma generale e noi si è presa la via verso le prime file. Tutto ciò che ricordo è dolore, sudore e rumore. In realtà non mi sono neanche stordito più di tanto, sarà che ero dotato di impermeabile a riparo sia dalla pioggia sia dalle onde sonore.
Lì sotto ce le siamo suonate di santa ragione e un po' il godimento acustico è venuto meno. Alla fine, però, sono riuscito a godermi qualche brano dei Korn, il momento in cui Davis, nel pieno della sua follia, ha iniziato a ringhiare senza un apparente motivo e la cover di One dei Metallica (lì sì che si è avuta nostalgia delle rock band serie)
Risultato finale: più divertente del concerto di febbraio dell'anno scorso e tanti lividi in più
PROMOSSI

All'idroscalo, però, ero andato soprattutto per i NIN!
Dopo aver trascinato il ragusano quasi sotto sotto..mi sono ritrovato in quarta fila sotto la pressione di tanti squilibrati in preda allo sbando: non era pogo, quello classico e brutale, ma semplici ondate di forza umana, rapide e sfiancanti. Mi sono ritagliato un attimo per ascoltare i porci, terrible lie e hurt. Trent era potentissimo, saltellante e virtuoso come sempre. Ha suonato a lungo e senza tentennare: un vero leader del palco. Divino!
Alla fine ha annunciato l'imminente addio dalle scene per divergenza d'opinione con la case discografiche e di distribuzione; così quallo che resta è un talento che se ne va e chissà quando lo rivedremo
Speriamo presto

ps chiunque abbia trovato un cell samsung color argento nella fanghiglia dell'idroscalo mi faccia un fischio