
Domenica 30 ho visto al'Alcatraz di Milano i Porthishead.
Ci tenevo tanto a vederli e mi sono deciso fuori tempo massimo così ho comprato gli unici biglietti disponibili: quelle per la data di Firenze il giorno dopo. Io e Carlo "il collega Caldo" siamo comunque entrati stando schisci e la security non si è accorta di nulla.
Concerto bello senza sorrisi da parte dell' ottima cantante:Beth Gibbons
Suoni belli (il Moog intrecciato con lo scratch e con batterie midtempo) che sopravvivono alle insidie del tempo (sono passati più di 10 anni dal loro ultimo disco).
Chiaramente vi sono anche brani dell'ultima produzione alcuni dei quali rendono omaggio ai suoni dei NIN e hanno un ritmo sicuramente più veloce.
Per tutto il concerto la languidità della Gibbons ci ha ammantato, con chiaroscuri del suo stile vocale il tempo non sembra pasato per lei e il pubblico (quanti gay!) apprezza.
il gruppo sembra avere ancora molto da dire anche se oramai perde di significato il genere musicale che li ha identificati:il trip hop.
Bella serata con un finale strappalacrime quando la nostra ha intonato Glory Box tra l'ammirazione di tutti.
3 commenti:
glory box è il loro capolavoro. deve essere stato un bel concerto. grossa invidia. bellissima l'idea di entrare con un biglietto diverso da quello della serata :D
Dal vivo i Portishead riescono a trasmettere la graffiante melanconia dell'anima avvolgendo lo spettatore in una surreale placenta musicale.
Fantastici!!!
fab!
Questo me lo sono perso per poco!
Grandiosa l'idea per i biglietti.
Se mai ti capiterà non perderti i Massive attack dal vivo.
Enrico C.
Posta un commento